Ristrutturazione luoghi di sbarco ed opere accessorie alla pesca

Introduzione

Il progetto prevede l’adeguamento delle banchine portuali destinate alla pesca in sponda destra alla foce del Fiume Bruna, lungo il Porto Canale impiegato per l’ormeggio di pescherecci, ed il ripristino del muro di protezione in sponda destra presso la foce del fiume Bruna con ricostruzione di parte del parapetto in acciaio e pavimentazione delle aree limitrofe.

Progettazione strutturale, geotecnica ed idraulica

Si prevede una struttura indipendente dalla banchina esistente, da realizzare in conglomerato cementizio armato su micropali, ognuno di lunghezza 13 metri, eseguiti per rotopercussione, con armatura metallica in acciaio di diametro 88,9 mm e spessore 10 mm, valvolati ogni 50 cm. Sostenuta da essi, vi è una trave in conglomerato cementizio gettata in opera, di spessore variabile tra 45 e 35 cm e larghezza 80 cm.

Al di sopra della trave verrà posto un basolato in granito. Alcune canalizzazioni in PVC affogate nel getto, oltre ad alleggerire la trave, consentono la distribuzione di acqua e/o energia elettrica lungo la banchina. L’intervento ha carattere modulare ed è previsto su una estensione totale di circa 75 m. Per la caratterizzazione geotecnica dell’area in esame si sono utilizzati i risultati della campagna di indagini eseguita dal Dott. Geol. M. Seggiani, consistente in n°3 sondaggi a carotaggio continuo con prove SPT in foro; n°3 profili sismici tipo Masw per la determinazione della categoria di suolo sito specifica; n°3 prospezioni sismiche a rifrazione in onde P ed elaborazione tomografica dei dati per la definizione di una sezione sismo-stratigrafica e ricostruzione delle geometrie sepolte. Inoltre, le aree sono state oggetto di campionamento sedimentologico.

Al fine di revisionare e sostituire i corpi morti e le relative catenarie, nonchè per aumentare il tirante idrico in alcune zone di approdo delle imbarcazioni, si è reso necessario l’escavo del fondale del Porto Canale, tramite utilizzo di benna mordente su mezzo nautico e posizionamento del materiale di risulta in vasche a tenuta per il trasferimento a discarica autorizzata. È stata effettuata una ricognizione subacquea per ispeziona banchina oggetto dei lavori, con l’obiettivo di rinvenire e misurare gli affioramenti rocciosi presenti e la sporgenza del dente di imbasamento di banchina.

Immagini del dente di imbasamento banchina di misura variabile da 0.7 a 0.2 m

Soluzioni progettuali

La struttura esistente è realizzata come muro a gravità, con sommità a circa 1.0-1.2 m l.m.m e presenta numerose sgrottature dovute all’erosione indotta dalle correnti. La banchina è dotata di servizi precari costituiti essenzialmente da parabordi in copertoni di gomma e da bitte. Obiettivi dell’intervento sono il risanamento e il consolidamento di alcuni tratti di banchina, adeguandone il coronamento, uniformando il piano di calpestio e migliorandone l’accessibilità in relazione ad un miglior inserimento urbanistico e sfruttamento dello spazio.
L’inserimento paesaggistico nell’ambito del porto canale si è reso possibile anche grazie alla dotazione di dispositivi di sicurezza (scaletta), di protezione (parabordi) e di servizio (bitte di ormeggio, catenarie di ormeggio, contenitori accessori della pesca), nonché di cavidotti per il futuro passaggio di tubazioni e cavi di servizio.

Vista prima e dopo l’intervento di una porzione della banchina

Le lavorazioni sono studiate al fine di proporre le migliori tecnologie integrate con opportune misure di mitigazione degli effetti sull’ecosistema marino. Tra questi si include il contenimento della torbidità delle acque e della dispersione delle sostanze presenti nei sedimenti movimentati, per assicurare un basso impatto ambientale.

Indagini relative alle sgrottature

La minimizzazione dei costi e tempi di manutenzione passa attraverso vari accorgimenti, tra i quali: impiego di barre in acciaio B450C zincate a caldo, calcestruzzo a prestazione garantita c35/45, tubi metallici di armatura in acciaio S355, inserimento di scalette di risalita in acciaio zincato, bitte di ormeggio in ghisa protette da verniciatura e costruzione dei cassoni per il deposito delle reti da pesca in legno teak (materiale inossidabile).

La soluzione mediante micropali consente di stabilizzare la struttura e ridurre il rischio di formazione futura di ulteriori cavità (sgrottature). Per rendere possibile un futuro intervento di irrobustimento della struttura senza recare danno alla banchina, si sono inseriti dei blocchi di calcestruzzo in seno alla trave gettata in opera in previsione dell’inserimento di nuovi micropali. Il passo tra i micropali, inoltre, costituisce una garanzia di tenuta e durevolezza della struttura.

Modalità di svolgimento del coordinamento della sicurezza

La progettazione della sicurezza, che ha individuato in circa 6’890 € i relativi costi da PSC, ha curato gli aspetti di inserimento delle attività di cantiere in un contesto urbano. L’esigenza principale è stata quella di individuare aree atte all’installazione delle baracche di cantiere e all’individuazione dei percorsi che effettuano i mezzi operativi in un contesto caratterizzato da spazi ridotti e nei pressi della pubblica viabilità.

In particolare, la presenza della betoniera bordo strada comporta il divieto di sosta per le autovetture e l’apposizione di cartellonistica per presenza di mezzi operativi coadiuvata da movieri per traffico. Inoltre, essendo l’area una zona di lavoro destinata alla pesca è di fondamentale importanza mantenerne l’operatività garantendo dei corridoi di accesso all’attrezzatura da pesca in assenza di avvallamenti, buche o mezzi operativi che possano mettere in pericolo l’incolumità delle persone.

Tipologia
Idraulica marittima
Anno
2019
Zona
Castiglione della Pescaia
Committente
Comune di Castiglione della Pescaia