
Premessa
L’intervento è stato realizzato sul cordone litoraneo sabbioso di San Pietro a Mare, dove l’arretramento della linea di riva ha coinvolto la strada litoranea retrostante.

Stato del litorale prima dell’intervento
San Pietro a Mare appartiene al più ampio cordone litoraneo sabbioso esteso tra i Comuni di Valledoria e Badesi, nel Nord Sardegna, in Provincia di Sassari, ed è inserito in un contesto di elevato interesse paesaggistico, ambientale e storico-culturale, localizzato in sinistra idrografica della foce del fiume Coghinas e compreso all’interno del Sito di Interesse Comunitario SIC ITB010004 – Foci del Coghinas. La spiaggia, profonda in media 30 metri, è caratterizzata da un’elevata dinamica costiera connessa ai frequenti ed intensi eventi meteomarini provenienti dal settore W-NW. L’ambito di intervento di San Pietro a Mare ha interessato il ripristino di un cordone litoraneo sabbioso di circa 500 metri ed una superficie di 6.000 mq, mediante la demolizione di una infrastruttura stradale rettilinea e di un ampio parcheggio e la rimozione di una scogliera a protezione della sottoscarpa stradale.
Obiettivi funzionali ed ambientali
Il contesto costiero in cui sono inseriti gli interventi riguarda un ambito di elevata valenza paesaggistica e ambientale, riconosciuta anche dalla presenza di un Sito di Importanza Comunitario. Pertanto, l’approccio progettuale è stato fondato principalmente sulla scelta di soluzioni a basso impatto, con l’utilizzo principalmente di materiali naturali e tecniche di ingegneria naturalistica, con l’obiettivo di ripristinare l’assetto geomorfologico e vegetazionale della scarpata costiera del cordone dunale di San Pietro a Mare e restituire al paraggio costiero il suo equilibrio sedimentologico. L’intervento di San Pietro a Mare è consistito nella demolizione della infrastruttura stradale, del parcheggio e del relativo manufatto di protezione in massi aderenti, al fine di rimuovere le cause di dissesto e di erosione della spiaggia antistante. La riqualificazione ambientale è consistita nel ripristino del cordone dunale, in continuità con le formazioni limitrofe esistenti, al fine di favorire il riequilibrio morfo-sedimentario del sistema spiaggia-duna nel suo complesso. La ricostruzione del cordone dunale è stata eseguita con l’approvvigionamento di sedimenti locali dragati in parte dalla foce del Coghinas e in parte dallo stesso cordone sabbioso limitrofo alla foce stessa. La rimozione della strada e della scogliera ha restituito alla spiaggia la sua dinamica sedimentaria originaria, permettendo di interagire con i sedimenti del nuovo cordone dunare ricostruito, consolidato e protetto con tecniche non invasive e rivegetato con impianti di specie autoctone provenienti dal germoplasma locale. La ricostruzione del cordone dunare è stata calibrata sulla base di uno studio meteomarino per la definizione del profilo di equilibrio della spiaggia nelle diverse condizioni di mareggiata.
Aspetti naturalistici e ambientali
L’obiettivo del progetto è stato quello di ricreare le condizioni ambientali idonee ad invertire il processo di arretramento in atto della linea di riva e permettere un riequilibrio morfo-sedimentologico del sistema spiaggia- duna, attraverso la rimozione delle cause di dissesto e di erosione del paraggio costiero interessato dalla strada.

Caratterizzazione geobotanica delle componenti dunari e mappatura degli habitat
Pertanto, gli studi specialistici sul litorale hanno riguardato indagini sedimentologiche, geomorfologiche e geo-botaniche del sistema spiaggia-duna, con il fine di definire le strutture ecologiche portanti che necessitavano di ripristino e salvaguardia. Nell’ambito dell’area direttamente interessata dal progetto è stata riscontrata la presenza di 83 taxa floristici. L’indagine compiuta ha consentito di rilevare la presenza e di individuare l’ubicazione delle specie vegetali proprie del contesto dunale, la cui tutela deve essere considerata prioritaria: quali Anchusa crispa ssp. maritima, specie tutelata dalla Direttiva 43/92 CEE, Armeria pungens, Astragalus thermensis, Ephedra distachya ssp. distachya e Silene succulenta ssp. corsica. Per gli interventi di ripristino del sistema dunale si è ritenuto opportuno l’utilizzo di esemplari di specie già presenti in loco, con priorità per i Taxa la cui conservazione fosse prioritaria. In questi termini sono state predisposte opportune procedure tecniche e amministrative per disporre di specie vegetali per la naturalizzazione della duna ottenuti dal germoplasma locale, raccolto nella stagione idonea e moltiplicato presso un vivaio o introdotto sotto forma di seme in abbinamento ad altre tecniche per il consolidamento del sistema dunale (es. georeti in fibra di cocco e stuoie di lana di pecora).
Il progetto: funzionalità e ripristino ambientale
L’intervento è consistito nella demolizione della infrastruttura stradale, del parcheggio e del relativo manufatto di protezione in massi aderenti, al fine di rimuovere le cause di dissesto e di erosione della spiaggia antistante. La riqualificazione ambientale è consistita nel ripristino del cordone dunare, in continuità con le formazioni limitrofe esistenti, al fine di favorire il riequilibrio morfo-sedimentario del sistema spiaggia-duna nel suo complesso. La ricostruzione del cordone dunale è stata eseguita con l’approvvigionamento di sedimenti locali dragati in parte dalla foce del Coghinas e in parte dallo stesso cordone sabbioso limitrofo alla foce stessa.
L’intervento ha previsto non solo il recupero e la restituzione della funzionalità del sistema sedimentario del litorale sabbioso ma anche il riequilibrio del carico antropico con l’infrastrutturazione per una fruizione sostenibile della spiaggia, garantendo l’accesso ai bagnanti attraverso un percorso pedonale attrezzato. Il ripristino delle formazioni dunali, originariamente occupate dalle infrastrutture stradali, ha riguardato la ricostruzione del profilo morfo-vegetazionale, partendo dal consolidamento strutturale del nucleo di avanduna, mediante la messa in opera di specifici geocontenitori in fibra naturale riempiti di sabbia recuperata in sito venendo parzialmente interrati.

Fasi di cantiere del ripristino del cordone dunare, di messa a dimora delle strutture di consolidamento e protezione al piede, di realizzazione del camminamento ligneo attrezzato

Profilo di ricostruzione del cordone dunare
Dettagli delle soluzioni progettuali
Per la protezione della superficie e del piede della duna sono state impiegate particolari tecniche di ingegneria naturalistica quali moduli a scacchiere in pali di castagno e canne palustri per l’intrappolamento delle sabbie, georeti in fibra di cocco a protezione dalla deflazione eolica, impianti di specie vegetali autoctone, provenienti dalla riproduzione ex situ del germoplasma proprio del corredo floristico locale. La protezione delle superfici dunali di nuovo impianto è stata condotta anche con l’impiego di materiali innovativi quali stuoie di feltro di lana di pecora autoctona sarda, scelte per l’elevata durabilità e l’efficace effetto termo-idro regolante del suolo. L’accesso al lungomare è stato garantito da una infrastruttura leggera (con una superficie pari a circa 1.000 mq) realizzata in materiale ligneo fondata su pali elicoidali di acciaio, la cui percorrenza è limitata a quella pedonale e ai soli veicoli elettrici di piccole dimensioni per esigenze di servizio e soccorso. L’accesso alla spiaggia, infine, è stato garantito con alcune infrastrutture lignee connesse al percorso principale ed elevate sul profilo dunare, al fine di evitare il calpestio nelle aree naturali più vulnerabili. Di seguito alcuni dati dimensionali dell’opera:
- Volume di sabbia litoranea impiegata per la ricostruzione dunale dragata dalla foce del Coghinas e aree limitrofe: 5.500 mc;
- Numero di impianti e semine vegetali effettuati per la rinaturalizzazione della duna: 18.530 piante di circa 20 specie diverse provenienti dalla raccolta del germoplasma locale
- Superficie nuovo camminamento ligneo: circa 1.300 mq

Evoluzione dell’assetto della spiaggia e del sistema dunare (2020)

Sezione tipica del camminamento

Opere di ingegneria naturalistica: OIN02 Scacchiere / OIN03 Geocontenitori

Prima

Dopo

Prima

Dopo