Intervento di ripristino della funzionalità idraulico-strutturale attraverso la ricostruzione e l’adeguamento delle arginature

Le indagini idrauliche, allegate al progetto ed effettuate con i dati Lidar messi a disposizione dalla amministrazione, hanno consentito di definire le criticità del tratto arginale fino alla confluenza con l’Albegna e di ricostruire le modalità delle rotture avvenute nell’evento del 2012, verificatesi per sormonto della sommità a partire da circa 300 m a valle del ponte sulla strada del Priorato, dove è presente un significativo abbassamento della sommità arginale. L’esigenza di adottare una soluzione che consentisse di rialzare le arginature e al contempo di assicurarne la stabilità, contenendo gli spazi, con facilità di esecuzione e di posa, ha fatto propendere per una protezione antierosiva di contenimento del rilevato arginale mediante materassi metallici tipo reno da inserire per tutto lo sviluppo arginale (paramento di monte, valle e sommità). Il sistema prevede:

  • Risagomatura a banche degli argini e apporto di nuova terra e suo costipamento;
  • Posa in opera di tessuto non tessuto grammatura 400 g/mq.;
  • Posa in opera di materassi tipo reno (23 cm);
  • Ricopertura con terreno vegetale (30 cm) e semina.

Riqualificazione funzionale e protezione idrogeologica

L’inquadramento dell’area oggetto dell’intervento evidenzia come dal punto di vista urbanistico il tratto del corso d’acqua rientri nell’ambito del territorio rurale o prevalentemente non urbanizzato di valore ambientale. Tuttavia, come evidenziato dalle conseguenze dell’evento del 12 novembre 2012, la mancata operosità degli argini influenza la sicurezza della vicina città di Albinia. Successivamente a tale evento, il Consorzio di Bonifica è intervenuto con somma urgenza per ricostruire gli argini, impiegando la terra disponibile in loco a seguito dell’alluvione. Tali interventi hanno consentito di ripristinare le funzionalità essenziali dell’argine, tuttavia senza garanzia di adeguata resistenza nei confronti di nuovi eventi. Le piogge successive alla ricostruzione in somma urgenza dell’argine hanno in alcuni casi provocato nuovi cedimenti sul paramento arginale dell’argine ricostruito.

Ricostruzione di argini provvisori in luogo degli argini totalmente distrutti a cura del consorzio nella fase successiva all’emergenza

Il presente progetto, sulla base dei risultati delle indagini geologiche, prevede di effettuare delle modifiche finalizzate ad assicurare una maggior compattezza degli argini e quindi una più elevata protezione idrogeologica, contestualmente alla riqualificazione ambientale dell’area interessata. L’intervento proposto prevede il ripristino della sezione arginale in sinistra idraulica per un tratto di circa 380 m del Torrente Magione, prima della confluenza con il Fiume Albegna, che nell’evento del 2012 ha subito molteplici fenomeni di rottura. Le indagini geologiche eseguite hanno evidenziato una disomogeneità dell’argine a partire dal ponte degli Americani (strada vicinale di Priorato). I tratti ricostruiti presentano alto contenuto di umidità e la resistenza meccanica (espressa in termini di Cu) risulta estremamente variabile con la profondità fino al raggiungimento del piano di posa arginale, specialmente sui paramenti esterni. È quindi necessario prevedere anche il rifacimento parziale delle scarpate laterali degli argini mediante rimozione e successiva stesa con mezzi adeguati al raggiungimento della densità ottimale.

Tratto terminale del T. Magione Radicata.

L’intervento in oggetto deve essere considerato un’operazione di miglioramentodello stato dell’argine, nell’ottica del raggiungimento di un maggiore grado di sicurezza per il contenimento degli eventi di piena. Le analisi geologiche del rilevato hanno evidenziato che il rilevato arginale esistente presenta dei parametri geotecnici migliori nei tratti non oggetto di rifacimento, mentre nei tratti recentemente ricostruiti dopo gli eventi alluvionali che hanno determinato le rotture arginali, i rilevati arginali presentano caratteristiche geotecniche alquanto scadenti ed hanno un contenuto d’acqua non trascurabile. Viste le assicurazioni dello stesso Consorzio di bonifica Osa Albegna sulla corretta esecuzione della ricostruzione dei rilevati arginali in termini di costipamento per strati di 30 cm con rullo compressore, si suppone che la poca efficienza geotecnica del rilevato derivi dai terreni impiegati per la sua costruzione e classificati dalle analisi di laboratorio in A7; d’altra parte, anche gli argini non collassati sono costituiti da terreni classificati in A7 e quindi probabilmente meglio compattati od in fase di costruzione o nel tempo.

Indagine geolettrica

La soluzione progettuale prescelta, non potendo certamente ricostruire tutti gli argini sostituendo le terre con altre di diversa classifica, si limita ad un miglioramento della stabilità degli argini, in particolare quelli ricostruiti.

Sezione tipo di intervento

Verifiche geotecniche

La limitata estensione dell’intervento deriva non dalla efficienza degli altri tratti di argine ma dalla necessità di provvedere con la procedura dell’urgenza per i lavori di ripristino officiosità idraulica sezione attiva d’alveo e difese spondali del Torrente Magione, nel prossimo futuro sarà quindi indispensabile, anche per lotti, estendere l’intervento per tutta l’estensione dell’argine in sinistra ed in destra, al fine di avere la garanzia che il collasso avvenuto, non si trasferisca nelle zone adiacenti non oggetto di intervento.

Altre problematiche riscontrate sono:

  • Gli argini presentano insufficienza delle quote sommitali specialmente per i Tr più elevati (200 anni). Il contenimento complessivo potrà essere raggiunto con un sistema combinato di opere quali casse di espansione (a monte ed in destra idraulica del tratto in oggetto) ed innalzamenti arginali. Solo il tratto terminale (circa 400 a monte) della confluenza con il F. Albegna risulta contenere gli eventi estremi;
  • durante la campagna geologica sono stati riscontrati fenomeni di sifonamento al di sotto del corpo arginale; in lotti di intervento successivi dovranno essere effettuate ricognizioni specifiche per individuare punti suscettibili di tali processi individuando nuove soluzioni di tipo profondo (jet-grouting o diaframmi plastici) in grado di evitarne l’accadimento;

Analisi moti di filtrazione

Lungo il paramento esterno non è presente un drenaggio per l’allontanamento delle acque al piede. Tale accorgimento si ritiene utile al fine di limitare i fenomeni di risalita capillare nell’argine consentendo di limitare il contenuto di umidità nel materiale, il cui incremento contribuisce ad una diminuzione della capacità portate e ad un aumento dei cedimenti.

L’esigenza di adottare una soluzione che consentisse di assicurare stabilità e contenimento del rilevato, con facilità di esecuzione e di posa, ha fatto propendere per una protezione antierosiva di contenimento del rilevato arginale mediante materassi metallici tipo reno da inserire per tutto lo sviluppo arginale (paramento di monte, valle e sommità). Come già detto, il sistema prevede:

Risagomatura a banche degli argini e apporto di nuova terra e suo costipamento;

posa in opera di TNT grammatura 400 g/mq.;

posa in opera di materassi tipo Reno (23 cm);

ricopertura con terreno vegetale (30 cm) e semina.

Localizzazione interventi

La soluzione adottata, oltre ad offrire determinate garanzie dal punto di vista strutturale, si inserisce perfettamente nell’ambiente rurale dove si trova grazie al ricorso alle tecniche di ingegneria naturalistica. La tipologia dell’opera presenta notevoli vantaggi:

  • è di tipo conservativo e flessibile;
  • i materassi reno sono protetti da uno strato di terreno vegetato che costituisce una protezione dai danni della corrente; ▪ il collegamento in sommità e la base al piede assicurano stabilità nei confronti dei cedimenti; ▪ è assicurata l’accessibilità a mezzi operativi di qualsiasi tipologia;
  • l’efficacia è valutabile attraverso semplici ispezioni visive;
  • la manutenzione è limitata allo sfalcio ed alla riparazione locale di porzioni di terreno di ricoprimento asportate dalla corrente.

La protezione viene estesa completamente su tutto il paramento arginale e sulla sommità. La rete metallica di contenimento dei gabbioni dovrà essere fissata all’argine con picchetti metallici di adeguata lunghezza (circa 0.5 m). In corrispondenza del piede arginale esterno si prevede la posa di un gabbione di contenimento contro lo scivolamento al piede.

Tipologia
Idraulica fluviale
Anno
2012
Zona
Albegna
Committente
Consorzio 6 Toscana Sud

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